Palermo, 11 dicembre 2008 - “Da domani andrò personalmente negli ospedali siciliani per toccare con mano pregi e difetti dell’attuale rete ospedaliera, per verificare lo stato di disagio in cui operano tanti bravi medici, per capire come poter incidere rapidamente sulla cattiva organizzazione e sugli sprechi e, soprattutto, per “tastare il polso” ai tanti pazienti ricoverati. Sono loro, i pazienti, i veri destinatari dei provvedimenti di rimodulazione della rete ospedaliera, che vareremo entro la fine dell’anno. Voglio sentire anche da loro quali sono le cose da salvare e quelle da rimettere a posto. Già da alcuni giorni gli uomini del mio staff stanno facendo alcune ricognizioni nelle varie province per una fotografia minuziosa della situazione. Il contatto con il territorio e il controllo sull’applicazione delle più elementari norme di civiltà sono alla base di un sistema sanitario efficiente”. Lo ha detto l’assessore regionale alla Sanità Massimo Russo, intervenendo oggi in diretta al telegiornale Tgmed.
“Credo molto nel dialogo – ha poi aggiunto Russo – perché, spiegando la filosofia che sta alla base del mio progetto di riordino del sistema sanitario regionale, ho convinto molti cittadini e molti amministratori locali sulla necessità di un radicale cambiamento. Dobbiamo potenziare l’offerta sul territorio, altro che tagli! Elimineremo solo gli insopportabili sprechi; non chiuderemo nessuna struttura, semmai la riconvertiremo secondo esigenze di funzionalità e sicurezza; non licenzieremo nessun lavoratore e, anzi, stiamo accelerando le procedure per la stabilizzazione di centinaia di precari e daremo anche ulteriori garanzie agli operatori della sanità privata, con l’aiuto fondamentale dei sindacati. E inoltre, grazie ai risparmi che riusciremo a conseguire, prevediamo la possibilità di effettuare notevoli investimenti in termini di nuove strutture ospedaliere. Sono ottimista perché, dopo un comprensibile disorientamento iniziale, la gente mi manifesta continuamente il suo incitamento a continuare sulla strada intrapresa: si comincia a capire che si può spendere meno spendendo meglio e che azzerando l’enorme deficit della sanità siciliana potremo ridurre le tasse dei cittadini, che in Sicilia pagano di più proprio perché devono farsi carico dei debiti pregressi”. Guido Monastra