Palermo, 10 dicembre 2008 - “L’e-Procurement (l’approvvigionamento elettronico) sarà una risorsa per la razionalizzazione della spesa sostenuta dalle aziende sanitarie per beni e servizi. Attraverso le tecnologie, le procedure e le modalità organizzative che consentono di acquistare beni e servizi on line riusciremo a contenere sensibilmente la spesa per il futuro”.
Lo sostiene l’assessore regionale alla Sanità, Massimo Russo, che ha riunito i vertici delle aziende sanitarie locali e delle aziende ospedaliere in occasione della presentazione dello “Studio di fattibilità per attività di e-Procurement in ambito sanitario”.
Il progetto è stato sviluppato dal dipartimento di tecnologia meccanica, produzione e ingegneria gestionale dell’Università di Palermo su incarico del Dipartimento ISI (innovazione, sviluppo, infrastrutture), diretto da Antonella Bullara.
“E’ stato un incontro molto costruttivo - ha spiegato Russo - perché ha permesso ai responsabili delle varie aziende di confrontare le proprie strategie di acquisto e di analizzare le cause che portano ad alcune disomogeneità nei comportamenti. Dall’esame delle varie esperienze, che verranno ulteriormente approfondite, abbiamo acquisito utili suggerimenti di cui faremo tesoro nel momento in cui entreremo nella fase operativa, con la determinazione dei fabbisogni e la messa a punto dei bandi di gara”.
Nella prima parte del progetto sono state analizzate le tendenze di fondo della spesa per acquisti di beni sanitari e non sanitari e per servizi non sanitari nel triennio 2005-2007 per individuare quali sono le categorie di spesa “chiave” su cui è possibile operare una razionalizzazione del processo di acquisto. Nella seconda parte è stato analizzato il comportamento delle aziende negli acquisti per comprendere le dinamiche e le modalità di acquisto interne.
Lo studio ha offerto alcuni spunti di riflessione molto interessanti. Ad esempio, è stato certificato che più del 75% della spesa sanitaria regionale per l’acquisto di beni sanitari ospedalieri (valutabile intorno al miliardo e mezzo di euro circa per ogni anno) è imputabile a tre macrovoci di spesa: prodotti farmaceutici; presidi chirurgici e materiali sanitari; materiali protesici e materiali per emodialisi.
L’analisi di questi dati consentirà di individuare lo strumento di approvvigionamento ottimale per l’acquisto di beni e servizi sanitari fra gare centralizzate, gare consorziate e acquisti con convenzione Consip. Secondo questo studio il risparmio di spesa conseguibile è compreso tra il 9 e il 22 per cento.
“Sulla base dei risultati di questo studio - ha aggiunto il direttore del dipartimento ISI, Antonella Bullara - abbiamo già deciso di andare avanti con la gara centralizzata per l’acquisto dei farmaci che è già in fase avanzata di definizione e che ci permetterà già dal prossimo anno significativi risparmi considerato che la spesa per i farmaci, all’interno del fondo destinato a beni e servizi, incide per circa il 45%. Vogliamo diventare un punto di riferimento anche per le altre regioni, sfruttando tutte le potenzialità messe a disposizione sia dalla tecnologia che dalle recenti leggi sulla materia”.
“Adesso - ha concluso Russo - il sistema delle gare centralizzate dovrà essere esteso anche alle tesorerie o alle polizze assicurative per ottimizzare i benefici”.
Guido Monastra