Palermo, 8 ottobre 2008 - Il disegno di legge per il riordino del servizio sanitario regionale, approvato oggi pomeriggio dalla giunta di Governo, si propone di mettere il cittadino al centro del sistema e intende garantire una assistenza sanitaria efficace, appropriata ed omogenea, partendo dal territorio e “avvicinando” i servizi sanitari all’utente.
DUE DIPARTIMENTI: La legge prevede una nuova articolazione funzionale dell’assessorato che si svilupperà non più su cinque dipartimenti bensì su due: il dipartimento regionale per la pianificazione strategica e il dipartimento regionale per le attività sanitarie. Con l’entrata in vigore della nuova legge decadranno i manager e saranno nominati i nuovi direttori generali.
ISTITUZIONE A.S.P. E A.O.: Cesseranno le loro funzioni le attuali Ausl e le aziende ospedaliere e verranno istituite le ASP (aziende sanitarie provinciali) e le AO (aziende ospedaliere) che diventeranno operative con la nomina dei nuovi manager. Il numero delle Aziende passerà dalle attuali 29 a 17, e poi a 14 con l’accorpamento delle Aziende Universitarie di Palermo, Catania e Messina con alcune Aziende Ospedaliere dei tre capoluoghi.
ORGANIZZAZIONE: Ciascuna A.S.P. assicura l’assistenza sanitaria attraverso le attività ospedaliere (con i presidi ospedalieri) e le attività territoriali (con i PTA, punti territoriali di assistenza), con l’obiettivo di garantire in modo omogeneo su tutto il territorio regionale la capillare e appropriata copertura di servizi sanitari, assicurando dunque la piena integrazione territorio-ospedali, e riducendo così l’incidenza di ricoveri ospedalieri inappropriati che sono la principale causa del deficit sanitario della Sicilia. Previste integrazioni fra servizi sanitari e servizi sociali con riferimento agli interventi in favore di portatori di handicap, anziani, minori e le loro famiglie.
BACINI: Vengono previsti due bacini di riferimento: quello della Sicilia Occidentale riferito alle province di Palermo, Agrigento, Caltanissetta e Trapani e quello della Sicilia Orientale, riferito alle province di Catania, Messina, Siracusa, Ragusa ed Enna. In ciascun bacino è costituito un comitato composto dai direttori generali delle ASP, delle AO e delle Aziende ospedaliero-universitarie.
EMERGENZA – URGENZA: Il sistema, che mantiene l’articolazione in “sistema territoriale di emergenza” e “sistema ospedaliero”, avrà una centrale operativa del 118 all’interno di ciascuno dei due grandi bacini regionali dotata di risorse tecnologiche e professionali. E’ prevista anche l’istituzione di un comitato regionale per l’emergenza-urgenza e sarà individuato un referente del 118 all’interno di ciascuna ASP.
SERVIZI IN RETE: Le Aziende sanitarie opereranno in rete al fine di garantire, attraverso il sistema telematico, il collegamento e il coordinamento delle funzioni socio-sanitarie ed assistenziali per assicurare al cittadino l’appropriatezza dell’intero percorso di accoglienza.
SISTEMA DEI CONTROLLI: Viene delineato un efficace sistema di controlli che mira a verificare l’adeguatezza dell’azione svolta dai manager rispetto agli indirizzi programmatici del piano sanitario e dei piani attuativi. In particolare le Aziende devono verificare la qualità, la congruità e l’appropriatezza delle prestazioni, dei tassi di occupazione dei posti letto e dei livelli di utilizzazione delle dotazioni tecnologiche e attivano altresì le procedure di “governo clinico” anche per contenere il “rischio clinico” connesso all’espletamento delle funzioni sanitarie. E’ anche previsto il controllo del decoro ambientale e delle condizioni igienico-sanitarie delle strutture sulla base di precisi parametri. Sul sistema dei controlli vigilerà costantemente l’Assessorato alla Sanità con un apposito ufficio.
L’assessorato regionale determinerà la distribuzione delle risorse finanziarie disponibili alle varie aziende tenuto conto dei fabbisogni e dei programmi interaziendali di razionalizzazione e qualificazione dell’offerta;
DIVIETO DI CONSULENZE: E’ previsto il divieto per le Aziende di affidare l’espletamento di funzioni proprie attraverso appalti di servizi. In particolare saranno vietate le consulenze esterne, ammesse solo in caso di comprovata necessità “previo provvedimento adeguatamente motivato da sottoporre alla preventiva approvazione dell’assessorato alla Sanità e da comunicare successivamente alla Corte dei Conti”.
CONSULTA: Sarà istituita la consulta regionale della sanità che avrà compiti di consulenza sanitaria su questioni di interesse diffuso e della quale faranno parte anche rappresentanti dei collegi e degli ordini professionali, di associazioni di volontariato e di associazioni sindacali del settore sociosanitario.
LIQUIDAZIONE: Saranno poste in liquidazione le Fondazioni “Gesualdo Clementi” di Catania, “Saverio D’Aquino” di Messina e “Michele Gerbasi” di Palermo: il piano sanitario individuerà i soggetti a cui attribuire le loro funzioni.
La Giunta regionale di governo ha anche approvato un atto di indirizzo riguardante il “Programma di sviluppo del servizio sanitario regionale” con cui le politiche di investimento nel settore sanitario sono considerate priorità trasversali per l’impegno di spesa dei fondi europei 2007-2013 la cui programmazione non sia stata ancora stabilita. L’obiettivo è quello di imprimere un forte sviluppo alla sanità, una filiera capace di generare anche un nuovo processo economico virtuoso.
Guido Monastra
DUE DIPARTIMENTI: La legge prevede una nuova articolazione funzionale dell’assessorato che si svilupperà non più su cinque dipartimenti bensì su due: il dipartimento regionale per la pianificazione strategica e il dipartimento regionale per le attività sanitarie. Con l’entrata in vigore della nuova legge decadranno i manager e saranno nominati i nuovi direttori generali.
ISTITUZIONE A.S.P. E A.O.: Cesseranno le loro funzioni le attuali Ausl e le aziende ospedaliere e verranno istituite le ASP (aziende sanitarie provinciali) e le AO (aziende ospedaliere) che diventeranno operative con la nomina dei nuovi manager. Il numero delle Aziende passerà dalle attuali 29 a 17, e poi a 14 con l’accorpamento delle Aziende Universitarie di Palermo, Catania e Messina con alcune Aziende Ospedaliere dei tre capoluoghi.
ORGANIZZAZIONE: Ciascuna A.S.P. assicura l’assistenza sanitaria attraverso le attività ospedaliere (con i presidi ospedalieri) e le attività territoriali (con i PTA, punti territoriali di assistenza), con l’obiettivo di garantire in modo omogeneo su tutto il territorio regionale la capillare e appropriata copertura di servizi sanitari, assicurando dunque la piena integrazione territorio-ospedali, e riducendo così l’incidenza di ricoveri ospedalieri inappropriati che sono la principale causa del deficit sanitario della Sicilia. Previste integrazioni fra servizi sanitari e servizi sociali con riferimento agli interventi in favore di portatori di handicap, anziani, minori e le loro famiglie.
BACINI: Vengono previsti due bacini di riferimento: quello della Sicilia Occidentale riferito alle province di Palermo, Agrigento, Caltanissetta e Trapani e quello della Sicilia Orientale, riferito alle province di Catania, Messina, Siracusa, Ragusa ed Enna. In ciascun bacino è costituito un comitato composto dai direttori generali delle ASP, delle AO e delle Aziende ospedaliero-universitarie.
EMERGENZA – URGENZA: Il sistema, che mantiene l’articolazione in “sistema territoriale di emergenza” e “sistema ospedaliero”, avrà una centrale operativa del 118 all’interno di ciascuno dei due grandi bacini regionali dotata di risorse tecnologiche e professionali. E’ prevista anche l’istituzione di un comitato regionale per l’emergenza-urgenza e sarà individuato un referente del 118 all’interno di ciascuna ASP.
SERVIZI IN RETE: Le Aziende sanitarie opereranno in rete al fine di garantire, attraverso il sistema telematico, il collegamento e il coordinamento delle funzioni socio-sanitarie ed assistenziali per assicurare al cittadino l’appropriatezza dell’intero percorso di accoglienza.
SISTEMA DEI CONTROLLI: Viene delineato un efficace sistema di controlli che mira a verificare l’adeguatezza dell’azione svolta dai manager rispetto agli indirizzi programmatici del piano sanitario e dei piani attuativi. In particolare le Aziende devono verificare la qualità, la congruità e l’appropriatezza delle prestazioni, dei tassi di occupazione dei posti letto e dei livelli di utilizzazione delle dotazioni tecnologiche e attivano altresì le procedure di “governo clinico” anche per contenere il “rischio clinico” connesso all’espletamento delle funzioni sanitarie. E’ anche previsto il controllo del decoro ambientale e delle condizioni igienico-sanitarie delle strutture sulla base di precisi parametri. Sul sistema dei controlli vigilerà costantemente l’Assessorato alla Sanità con un apposito ufficio.
L’assessorato regionale determinerà la distribuzione delle risorse finanziarie disponibili alle varie aziende tenuto conto dei fabbisogni e dei programmi interaziendali di razionalizzazione e qualificazione dell’offerta;
DIVIETO DI CONSULENZE: E’ previsto il divieto per le Aziende di affidare l’espletamento di funzioni proprie attraverso appalti di servizi. In particolare saranno vietate le consulenze esterne, ammesse solo in caso di comprovata necessità “previo provvedimento adeguatamente motivato da sottoporre alla preventiva approvazione dell’assessorato alla Sanità e da comunicare successivamente alla Corte dei Conti”.
CONSULTA: Sarà istituita la consulta regionale della sanità che avrà compiti di consulenza sanitaria su questioni di interesse diffuso e della quale faranno parte anche rappresentanti dei collegi e degli ordini professionali, di associazioni di volontariato e di associazioni sindacali del settore sociosanitario.
LIQUIDAZIONE: Saranno poste in liquidazione le Fondazioni “Gesualdo Clementi” di Catania, “Saverio D’Aquino” di Messina e “Michele Gerbasi” di Palermo: il piano sanitario individuerà i soggetti a cui attribuire le loro funzioni.
La Giunta regionale di governo ha anche approvato un atto di indirizzo riguardante il “Programma di sviluppo del servizio sanitario regionale” con cui le politiche di investimento nel settore sanitario sono considerate priorità trasversali per l’impegno di spesa dei fondi europei 2007-2013 la cui programmazione non sia stata ancora stabilita. L’obiettivo è quello di imprimere un forte sviluppo alla sanità, una filiera capace di generare anche un nuovo processo economico virtuoso.
Guido Monastra
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