Roma, 8 ottobre 2008 - L’assessore regionale della Famiglia, delle Politiche Sociali e delle Autonomie Locali, Francesco Scoma, ha partecipato, stamattina al convegno ‘Quale welfare per la salute? Prevenzione e programmazione in sanità a trent’anni dalla legge 833/78’. L’assessore, in particolare, ha partecipato alla tavola rotonda su ‘La programmazione sanitaria nell’assistenza agli anziani”. L’assessore, nel suo intervento ai lavori del convegno, ha tracciato il quadro delle priorità del governo regionale in ambito sanitario e ha spiegato che “ la spesa sanitaria, con un costo annuale di 8 miliardi di euro, è la prima emergenza da affrontare e risolvere”. “Stiamo agendo – ha continuato l’assessore Scoma – anche sul fronte del personale con il blocco delle assunzioni e la mancata sostituzione di chi va in pensione, ma rimangono nodi importanti da sciogliere come il costo della rete ospedaliera e la spesa farmaceutica. Sul versante ospedaliero dovremo attuare una rimodulazione dell’offerta sanitaria, trasformando le strutture generali in centri specializzati, secondo un piano distrettuale che garantisca la copertura di tutti i servizi di base”. Per quanto riguarda l’assistenza agli anziani l’assessore Scoma ha ricordato che in Sicilia, secondo le statistiche Istat del 2007, si contano novecentomila ultra 65enni, dei quali 370 mila vivono soli, con una grande maggioranza di donne che, mediamente, hanno una minore copertura previdenziale e si trovano in notevole difficoltà a soddisfare le esigenze primarie.
“ In favore di queste categorie – ha precisato Scoma – abbiamo, di recente, varato una serie di provvedimenti. Molto spesso lo stato di indigenza o di abbandono, infatti, trova una risposta impropria nel ricovero ospedaliero che svolge, così, un ruolo di supplenza rispetto all’intervento sociale. In Sicilia la rete familiare è ancora abbastanza estesa e funge da ammortizzatore sociale, ma non sono altrettanto sviluppati i servizi sociali. Per questo motivo, accanto ai provvedimenti in favore delle famiglie che si prendono cura degli anziani e dei disabili, stiamo cercando di creare una rete sociale che integri l’assistenza con un apporto professionale di livello più elevato dell’attuale. Diventa, quindi, strategica l’integrazione tra gli interventi sanitari e quelli socio-assistenziali. Anche perché l’unica vera possibilità di ridurre la spesa sanitaria è il passaggio da una visione che potremmo definire ospedalocentrica dell’assistenza ad una visione che vede al centro la famiglia e la rete di solidarietà sociale.”
Luigi Sarullo e Salvatore Wladimir Pantaleone