Palermo, 31 ottobre 2008 - “La Regione, come è noto ormai dalla stampa, constatando una diffusa inadempienza da parte dei comuni nell’applicare le regole previste dalla normativa vigente, ha semplicemente preso atto di una condizione di tutto il territorio isolano poco governabile sotto il profilo urbanistico commerciale poiché, senza una vera programmazione pluriennale, non era più possibile pensare a un processo di sviluppo ordinato. La circolare interrompe le istanze di nuova presentazione e obbliga i comuni al rispetto delle regole contenute nell’articolo 9 della legge regionale 28 del dicembre 1999. Tra qualche giorno sarà pronto il disegno di legge, che illustrerò alla stampa nel dettaglio, per regolamentare e risolvere un problema importante di natura sociale e commerciale”.
Per maggiore chiarezza, l’assessore al Commercio Roberto Di Mauro replica così alle dichiarazioni rese alla stampa dalla Confcommercio nissena, in cui si sostiene che la Regione abbia bloccato l’apertura di centri commerciali per tre anni. Il provvedimento testualmente dispone che “l’apertura, il trasferimento di sede e l'ampliamento della superficie di una grande struttura di vendita sono soggetti, a norma dell’articolo 9 della legge regionale 28, 22 dicembre 1999, ad autorizzazione rilasciata dal comune competente per territorio, nel rispetto della programmazione urbanistico-commerciale e in conformità alle determinazioni adottate dalla conferenza di servizi. E’, altresì, noto che l’articolo 5 della stessa legge dispone che i comuni sono tenuti ad adeguare gli strumenti urbanistici generali ed attuativi, approvati a mezzo di apposite varianti da adottare e trasmettere entro il termine di 180 giorni dalla pubblicazione delle direttive di cui al comma 1, all'Assessore regionale per il Territorio e l'Ambiente, il quale decide, anche prescindendo dal parere del Consiglio regionale dell'urbanistica, nel termine di 45 giorni dalla ricezione degli atti, decorso il quale, in caso di silenzio, le varianti si intendono approvate”. Nonostante il varo tempestivo delle norme di attuazione previste dalla stessa legge, i comuni sono stati inadempienti. Stefania Sgarlata