Palermo, 29 ottobre 2008 -L’assessore regionale alla Sanità, Massimo Russo, ha firmato un decreto che contiene alcune misure utili a contrastare il fenomeno della brucellosi, della tubercolosi e della leucosi enzootica dei bovini, considerato che in vaste aree del territorio regionale, e in particolare nel comprensorio dei Nebrodi, molti allevamenti non hanno raggiunto la qualifica di “ufficialmente indenne”. Il decreto mira a regolamentare, per un periodo di 18 mesi, la movimentazione di capi bovini destinati al macello e provenienti da allevamenti non in qualifica (allevamenti negativi) verso stalle di finissaggio appositamente autorizzate. In particolare, gli allevatori e i conduttori di aziende di finissaggio delle province di Caltanissetta, Catania, Enna, Messina e Palermo che intendono acquistare e detenere per l’ingrasso bovini provenienti da aziende non in possesso di qualifica sanitaria e destinati esclusivamente alla macellazione devono richiedere apposita autorizzazione all’Ausl competente per territorio.
I settori veterinari delle Ausl, verificata la idoneità delle strutture ed accertata la presenza di locali e spazi idonei a garantire il completo isolamento degli animali introdotti, rilasciano apposita autorizzazione e iscrivono l’azienda come “azienda di finissaggio” nella banca dati nazionale dell’anagrafe zootecnica. Le aziende di finissaggio potranno introdurre bovini provenienti da allevamenti non in possesso di qualifica sanitaria a condizione che tutti gli animali siano identificati elettronicamente con un bolo endoruminale contenente trasponder, e che gli animali siano accompagnati da una certificazione del distretto veterinario di appartenenza che attesti che siano stati controllati per la tubercolosi con esito negativo e, se di età superiore a 12 mesi, abbiano avuto esito negativo per brucellosi ad una prova ufficiale eseguita nei 15 giorni antecedenti lo spostamento. La movimentazione degli animali dovrà sempre avvenire previo parere favorevole sia del servizio veterinario dell’Ausl di origine sia di quello dell’Ausl di destinazione. Il decreto prevede anche che nelle aziende di finissaggio vengano effettuate accurate disinfezioni con cadenza almeno mensile. Guido Monastra
I settori veterinari delle Ausl, verificata la idoneità delle strutture ed accertata la presenza di locali e spazi idonei a garantire il completo isolamento degli animali introdotti, rilasciano apposita autorizzazione e iscrivono l’azienda come “azienda di finissaggio” nella banca dati nazionale dell’anagrafe zootecnica. Le aziende di finissaggio potranno introdurre bovini provenienti da allevamenti non in possesso di qualifica sanitaria a condizione che tutti gli animali siano identificati elettronicamente con un bolo endoruminale contenente trasponder, e che gli animali siano accompagnati da una certificazione del distretto veterinario di appartenenza che attesti che siano stati controllati per la tubercolosi con esito negativo e, se di età superiore a 12 mesi, abbiano avuto esito negativo per brucellosi ad una prova ufficiale eseguita nei 15 giorni antecedenti lo spostamento. La movimentazione degli animali dovrà sempre avvenire previo parere favorevole sia del servizio veterinario dell’Ausl di origine sia di quello dell’Ausl di destinazione. Il decreto prevede anche che nelle aziende di finissaggio vengano effettuate accurate disinfezioni con cadenza almeno mensile. Guido Monastra
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