Palermo, 17 ottobre 2008 - Una riduzione dell’indennità mensile dei commissari straordinari inviati negli Enti locali siciliani. E’ quanto prevede un atto di indirizzo proposto dall’assessore regionale della Famiglia, delle Politiche sociali e delle Autonomie locali, Francesco Scoma e approvato ieri sera dalla giunta di governo presieduta da Raffaele Lombardo.
“Il documento - spiega Scoma - si inserisce nell’ottica di controllo e contenimento della spesa pubblica previsto dalla Finanziaria del 2007 che imponeva, tra l’altro, il taglio delle indennità degli assessori comunali e provinciali e per i consiglieri comunali, provinciali e circoscrizionali. Per questo ultimo argomento la giunta, su mia proposta, ha pure approvato un disegno di legge lo scorso 30 settembre”. Il documento approvato dalla giunta prevede una riduzione dell’indennità per categorie di amministrazioni divise per dimensione demografica. Il taglio sarà del 10% per i commissari straordinari inviati presso comuni con popolazione fino a 10.000 abitanti. La riduzione, invece, salirà al 20% per quelli spediti nei comuni capoluogo, nelle amministrazioni provinciali e comunali con popolazione superiore ai 10.000 abitanti.
Inoltre, per evitare assenze dal posto di lavoro, l’accumularsi del carico di lavoro e il rallentamento dell’attività amministrativa, è previsto che il funzionario regionale, non in aspettativa, nominato commissario straordinario, abbia il diritto di assentarsi dal suo posto di lavoro per un massimo di 36 ore (se inviato in comuni con un massimo di 30.000 abitanti) o 48 ore (se in comuni con più di 30.000 abitanti o nelle province). L’entità dell’indennità del commissario straordinario è stabilita dal decreto presidenziale n°28 del 19 febbraio 2003 e varia a seconda della carica che assume. A titolo esemplificativo, un commissario inviato in un comune con popolazione fino a 3000 abitanti percepisce da un minimo di 830 euro (poteri del consiglio) ad un massimo di 930 euro (poteri di sindaco, giunta e consiglio o poteri di sindaco e giunta); per un incarico in un comune con popolazione fino a 10.000 abitanti si va da un minimo di 1550 euro ad un massimo di 2690; per un commissario che viene inviato in un comune con oltre 500.000 abitanti l’indennità va da un minimo di 3350 euro ad un massimo di 6200 euro. Con le riduzioni previste dall’atto approvato dalla giunta, quindi, il commissario di un comune di 3000 abitanti percepirà da un minimo di 750 ad un massimo di 840 euro; il commissario di un comune fino a 10.000 abitanti riceverà da un minimo di 1400 ad un massimo di 2420 euro e quelli inviati nei comuni con oltre 500.000 abitanti avranno un’indennità minima di 2680 euro o massima di 4960. Salvatore Wladimir Pantaleone