Palermo, 5 dicembre 2008 - “Sono soddisfatto. Dopo una lunga maratona parlamentare, e un percorso non certo semplice, l’Ars ha approvato la legge sul contenimento dei costi e lo status degli amministratori pubblici. Superate le incomprensioni, ieri sera la maggioranza ha dimostrato la giusta compattezza per supportare un’iniziativa legislativa cui la Sicilia non poteva sottrarsi, per non perdere ingenti risorse finanziarie. Ringrazio il Parlamento, l’opposizione, il governo e il presidente della Regione: con il contributo di tutti la legge che è stata approvata evita un taglio da circa 40 milioni di euro da parte dello Stato nei confronti degli Enti locali”.
Lo ha detto l’assessore regionale per la Famiglia, le Politiche sociali e le Autonomie locali, Francesco Scoma, a margine dell’approvazione della legge sullo Status degli amministratori locali e misure di contenimento della spesa pubblica.
La ratio della legge è stata ispirata da una norma della finanziaria nazionale del 2007 che impone un taglio dei costi entro il 30 giugno 2008. La Sicilia ha ottenuto una proroga al 31 dicembre. Se non si fosse adeguata lo Stato avrebbe decurtato del 3% il Fondo delle autonomie.
L’impianto della legge è rimasto sostanzialmente lo stesso. Riduzione di un quinto della composizione delle giunte (e comunque fino ad un massimo di 10 assessori per le città con più di 250 mila abitanti), abrogazione delle indennità per i vice presidenti dei consigli comunali e provinciali. Abolita anche la possibilità di scelta, per consiglieri comunali e provinciali, tra indennità e gettone. Solo gettone di presenza per consiglieri comunali e provinciali che comunque, ogni mese, non potrà superare il 30% della indennità prevista per il sindaco e/o presidente della provincia.
Sì dell’Ars anche all’introduzione dello sbarramento al 5% dalle prossime elezioni amministrative, all’aspettativa non retribuita per sindaci, presidenti provinciali, consiglieri comunali e provinciali, membri delle giunte comunali e provinciali e presidenti di circoscrizione (dei soli comuni capoluoghi di provincia). Restano in vita le circoscrizioni nei comuni con più di 250 mila abitanti (Palermo, Catania e Messina). Per i comuni con popolazione compresa tra 150 mila e 250 mila abitanti sì alle circoscrizioni con forti limitazioni dei costi, mentre sotto i 100 mila abitanti potranno restare in vigore ma senza oneri di spesa.
Approvato anche il divieto di cumulo per sindaco e presidente della provincia: non potranno avere più indennità ma dovranno sceglierne una.
“Tutte le norme approvate - conclude l’assessore Scoma - entreranno subito in vigore. Quelle elettorali, chiaramente, avranno effetto a partire dalle prossime tornate elettorali. Adeguandoci alla norma imposta dalla Finanziaria nazionale, gli uffici hanno calcolato che la Regione avrà un risparmio di circa 50 milioni di euro”. Salvatore Wladimir Pantaleone
Lo ha detto l’assessore regionale per la Famiglia, le Politiche sociali e le Autonomie locali, Francesco Scoma, a margine dell’approvazione della legge sullo Status degli amministratori locali e misure di contenimento della spesa pubblica.
La ratio della legge è stata ispirata da una norma della finanziaria nazionale del 2007 che impone un taglio dei costi entro il 30 giugno 2008. La Sicilia ha ottenuto una proroga al 31 dicembre. Se non si fosse adeguata lo Stato avrebbe decurtato del 3% il Fondo delle autonomie.
L’impianto della legge è rimasto sostanzialmente lo stesso. Riduzione di un quinto della composizione delle giunte (e comunque fino ad un massimo di 10 assessori per le città con più di 250 mila abitanti), abrogazione delle indennità per i vice presidenti dei consigli comunali e provinciali. Abolita anche la possibilità di scelta, per consiglieri comunali e provinciali, tra indennità e gettone. Solo gettone di presenza per consiglieri comunali e provinciali che comunque, ogni mese, non potrà superare il 30% della indennità prevista per il sindaco e/o presidente della provincia.
Sì dell’Ars anche all’introduzione dello sbarramento al 5% dalle prossime elezioni amministrative, all’aspettativa non retribuita per sindaci, presidenti provinciali, consiglieri comunali e provinciali, membri delle giunte comunali e provinciali e presidenti di circoscrizione (dei soli comuni capoluoghi di provincia). Restano in vita le circoscrizioni nei comuni con più di 250 mila abitanti (Palermo, Catania e Messina). Per i comuni con popolazione compresa tra 150 mila e 250 mila abitanti sì alle circoscrizioni con forti limitazioni dei costi, mentre sotto i 100 mila abitanti potranno restare in vigore ma senza oneri di spesa.
Approvato anche il divieto di cumulo per sindaco e presidente della provincia: non potranno avere più indennità ma dovranno sceglierne una.
“Tutte le norme approvate - conclude l’assessore Scoma - entreranno subito in vigore. Quelle elettorali, chiaramente, avranno effetto a partire dalle prossime tornate elettorali. Adeguandoci alla norma imposta dalla Finanziaria nazionale, gli uffici hanno calcolato che la Regione avrà un risparmio di circa 50 milioni di euro”. Salvatore Wladimir Pantaleone
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