Palermo, 5 dicembre 2008 - Considerate le osservazioni rilevate su alcuni organi di stampa e le diverse richieste di maggiori precisazioni pervenute all'ufficio competente, per non esporre gli appassionati della pesca sportiva al rischio di vedersi sequestrare le attrezzature, l'assessore alla Cooperazione e Pesca, Roberto Di Mauro, ha introdotto una precisazione nel dispositivo che regola il fermo biologico.
“Già da oggi - ha detto Di Mauro - i pescatori sportivi potranno utilizzare il natante, purché gli amatori si limitino solo all'uso delle lenze fisse, anche se legate a canne, a non più di tre ami e bolentini. Naturalmente, rimane salva l'attività di pesca dalla terra ferma”.
Il divieto all'uso del natante, per gli appassionati della pesca sportiva, era stato stabilito, ha sottolineato l'assessore, “in sede di Consiglio regionale della pesca, in cui è prevista anche la partecipazione del rappresentante della pesca sportiva”.
“In quell'occasione - conclude l’assessore Di Mauro - tutte le associazioni di categorie e sindacali, compresi i rappresentanti del mondo scientifico, avevano evidenziato la difficoltà degli addetti alla vigilanza a mare nel distinguere i veri pescatori sportivi-amatoriali da quelli che, maldestramente, utilizzano natanti iperattrezzati per catturare molto di più rispetto ai cinque chili di pesce consentiti al semplice pescatore sportivo”.
Stefania Sgarlata
“Già da oggi - ha detto Di Mauro - i pescatori sportivi potranno utilizzare il natante, purché gli amatori si limitino solo all'uso delle lenze fisse, anche se legate a canne, a non più di tre ami e bolentini. Naturalmente, rimane salva l'attività di pesca dalla terra ferma”.
Il divieto all'uso del natante, per gli appassionati della pesca sportiva, era stato stabilito, ha sottolineato l'assessore, “in sede di Consiglio regionale della pesca, in cui è prevista anche la partecipazione del rappresentante della pesca sportiva”.
“In quell'occasione - conclude l’assessore Di Mauro - tutte le associazioni di categorie e sindacali, compresi i rappresentanti del mondo scientifico, avevano evidenziato la difficoltà degli addetti alla vigilanza a mare nel distinguere i veri pescatori sportivi-amatoriali da quelli che, maldestramente, utilizzano natanti iperattrezzati per catturare molto di più rispetto ai cinque chili di pesce consentiti al semplice pescatore sportivo”.
Stefania Sgarlata
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