Palermo, 2 dicembre 2008 - Un osservatorio speciale per monitorare la sicurezza nel settore agricolo e un progetto di profilassi da attuare con l’Azienda Unitaria sanitaria locale 7 di Ragusa per verificare le incidenze sulla salute dei produttori agricoli.
Sono le proposte avanzate dall’assessore regionale al Lavoro, Carmelo Incardona, nel corso del convegno di Vittoria su “Lavoro, prevenzione e sicurezza nel settore agricolo siciliano”.
“L’obiettivo – ha aggiunto Incardona - è quello di salvaguardare soprattutto la salute dei lavoratori agricoli, senza alcun processo alla sericoltura della fascia trasformata, che resta un settore trainante per tutta l’economia siciliana e per quella iblea in particolare. Istituirò a livello regionale il tavolo sulla sicurezza e quella in agricoltura avrà una specifica sezione di riferimento. Per quanto riguarda invece i rischi patologici legati all’agricoltura, mi attiverò per l’istituzione di una divisione di Pneumologia e Allergologia nell’Ospedale di Comiso, in considerazione dei numerosi casi che il servizio di medicina del lavoro ha riscontrato nella fascia trasformata della provincia di Ragusa per quanto attiene alle intossicazioni da fitosanitari e alle problematiche di carattere respiratorio che sono di palese evidenza negli operatori del settore agricolo”.
Il convegno su “Lavoro, prevenzione e sicurezza nel settore agricolo”, promosso dall’assessorato regionale al Lavoro e dall’Ausl 7 aveva delineato nelle relazioni di Pietro Bonomo, direttore sanitario della stessa azienda, dell’epidemiologo Gaetano Migliorno, di Francesco Roccaro (responsabile dell’Unità Operativa Territoriale di medicina Preventiva e Sportiva del Distretto di Modica) e del medico del Lavoro Mariano Conticello, il contesto della sicurezza nel settore agricolo alla luce della normativa in vigore col decreto legislativo n. 81/2008, i dati statistici a livello regionale sul fenomeno, nonché l’uso e abuso dei pesticidi in agricoltura. I relatori hanno sottolineato l’importanza della prevenzione ma soprattutto l’esigenza di accrescere il livello della formazione nelle campagne per tutti gli operatori, a cominciare dai lavoratori stranieri, che costituiscono ormai la prevalente manodopera del settore agricolo.
Stanislao Lauricina