Palermo, 19 dicembre 2008 – “Paolo Borsellino è stato un uomo straordinario. Ha donato tutto se stesso, sino al sacrificio estremo della vita, per la Sicilia e i siciliani. La dedica che oggi gli offriamo è un piccolo tributo di speranza, nella certezza che tutti insieme si possa raggiungere il suo sogno: far sì che questa terra un giorno diventi bellissima”: lo ha detto il vicepresidente della Regione siciliana Titti Bufardeci, nel corso della cerimonia di intitolazione dell'aula conferenze dell'assessorato regionale al Turismo, che da oggi si chiama sala “Paolo Borsellino”.
“Noi sappiamo che questa terra è già bellissima – ricorda Bufardeci – per i suoi paesaggi, per la sua storia, che è la storia di una completa straficazione culturale unica al mondo. Ma non ci possiamo accontentare perchè la Sicilia ha bisogno di comportamenti corretti, di trasparenza e legalità. Tutti i siciliani hanno un grande debito nei confronti di Borsellino e di tutti gli uomini e le donne che hanno perso la vita nella guerra contro la mafia”. Alla cerimonia hanno partecipato Rita Borsellino e i figli del magistrato Fiammetta, Lucia e Manfredi. “Quando Paolo pronunciò quella frase - ha ricordato Rita Borsellino – erano passati pochi giorni dalla morte di Giovanni Falcone. Una testimonianza concreta di speranza che ci ha lasciato proprio nel momento in cui diventa altissimo il rischio che correva. Da quella dedica dobbiamo trarre una morale semplice: questa terra, la Sicilia, ha bisogno di essere amata”. Piero Messina
“Noi sappiamo che questa terra è già bellissima – ricorda Bufardeci – per i suoi paesaggi, per la sua storia, che è la storia di una completa straficazione culturale unica al mondo. Ma non ci possiamo accontentare perchè la Sicilia ha bisogno di comportamenti corretti, di trasparenza e legalità. Tutti i siciliani hanno un grande debito nei confronti di Borsellino e di tutti gli uomini e le donne che hanno perso la vita nella guerra contro la mafia”. Alla cerimonia hanno partecipato Rita Borsellino e i figli del magistrato Fiammetta, Lucia e Manfredi. “Quando Paolo pronunciò quella frase - ha ricordato Rita Borsellino – erano passati pochi giorni dalla morte di Giovanni Falcone. Una testimonianza concreta di speranza che ci ha lasciato proprio nel momento in cui diventa altissimo il rischio che correva. Da quella dedica dobbiamo trarre una morale semplice: questa terra, la Sicilia, ha bisogno di essere amata”. Piero Messina
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