Palermo, 20 ottobre 2008 - Un fatturato che sfiora i 6 milioni di euro e una produzione che si aggira sulle 50mila tonnellate l'anno. E' ormai un lontano ricordo la crisi di mercato all'inizio degli anni Duemila, con gran parte del prodotto che restava invenduto e quello venduto che non copriva le spese. Per la pesca bianca di Bivona, negli ultimi due anni, si sono aperti nuovi canali di commercializzazione su scala nazionale. E questo grazie alla campagna di promozione finanziata dall'assessorato regionale all'Agricoltura. I risultati sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa organizzata nella sala consiliare del comune di Bivona, in provincia di Agrigento. “Abbiamo utilizzato – spiega l'assessore regionale all'Agricoltura, Giovanni La Via – un piccolo supporto finanziario per fare promozione e comunicazione sulla pesca con grandi risultati. E' stato un lodevole esempio che bisogna replicare con gli strumenti che il Programma di sviluppo rurale 2007/2013 ci mette a disposizione. La Regione è quindi al fianco dei produttori per la valorizzazione dei prodotti tipici di grande qualità della nostra offerta agroalimentare”.
All’incontro con i giornalisti hanno partecipato anche il dirigente dell’assessorato regionale all'Agricoltura, Fabrizio Viola, oltre ai sindaci dei comuni di Bivona, Alessandria della Rocca, Cianciana, Santo Stefano di Quisquina, San Biagio Platani, Lucca Sicula, Burgio e Villafranca Sicula. La coltivazione del pesco nasce a Bivona nei primi anni '50. Era limitata a dimensione di giardino per uso familiare. L'area di coltivazione rappresenta oggi quasi il 14 per cento dell'intera superficie destinata alla coltura del pesco in Sicilia, circa 600 ettari a cavallo tra le province di Agrigento e Palermo. Il sostegno finanziario della Regione è servito per una campagna pubblicitaria su reti televisive nazionali oltre alla promozione assistita con hostess in una trentina di punti vendita della grande distribuzione in tutta Italia. Grandi quantità di pesche di Bivona hanno, infatti, invaso i reparti di ortofrutta all'interno degli ipermercati, consentendo, con una grafica accattivante, con affissioni varie che riportavano lo slogan, un merchandising di forte impatto visivo.
La nuova scommessa, adesso, sia chiama Igp (Identificazione geografica protetta), per la quale il Comune di Bivona ha già avviato l'iter. Il riconoscimento rappresenta un'ulteriore occasione di crescita per la produzione. “Tutti i prodotti a marchio Dop e Igp – afferma La Via – si prestano a essere tutelati essendo fortemente differenziati e con un marchio comunitario. Su questi prodotti riverseremo le risorse della misura 133 del Programma di sviluppo rurale, che consentirà, per i prodotti a marchio comunitario, di concedere ai consorzi di tutela un contributo fino al 70 per cento delle spese ammissibili per le azioni di promozione e comunicazione”.
Fabio De Pasquale
All’incontro con i giornalisti hanno partecipato anche il dirigente dell’assessorato regionale all'Agricoltura, Fabrizio Viola, oltre ai sindaci dei comuni di Bivona, Alessandria della Rocca, Cianciana, Santo Stefano di Quisquina, San Biagio Platani, Lucca Sicula, Burgio e Villafranca Sicula. La coltivazione del pesco nasce a Bivona nei primi anni '50. Era limitata a dimensione di giardino per uso familiare. L'area di coltivazione rappresenta oggi quasi il 14 per cento dell'intera superficie destinata alla coltura del pesco in Sicilia, circa 600 ettari a cavallo tra le province di Agrigento e Palermo. Il sostegno finanziario della Regione è servito per una campagna pubblicitaria su reti televisive nazionali oltre alla promozione assistita con hostess in una trentina di punti vendita della grande distribuzione in tutta Italia. Grandi quantità di pesche di Bivona hanno, infatti, invaso i reparti di ortofrutta all'interno degli ipermercati, consentendo, con una grafica accattivante, con affissioni varie che riportavano lo slogan, un merchandising di forte impatto visivo.
La nuova scommessa, adesso, sia chiama Igp (Identificazione geografica protetta), per la quale il Comune di Bivona ha già avviato l'iter. Il riconoscimento rappresenta un'ulteriore occasione di crescita per la produzione. “Tutti i prodotti a marchio Dop e Igp – afferma La Via – si prestano a essere tutelati essendo fortemente differenziati e con un marchio comunitario. Su questi prodotti riverseremo le risorse della misura 133 del Programma di sviluppo rurale, che consentirà, per i prodotti a marchio comunitario, di concedere ai consorzi di tutela un contributo fino al 70 per cento delle spese ammissibili per le azioni di promozione e comunicazione”.
Fabio De Pasquale
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