Palermo, 25 ottobre 2008 - “Qualche illazione inserita nel dibattito sulla sanità non aiuta a portare avanti un confronto leale e sereno. Non è accettabile che si dica o si lasci intendere che certi provvedimenti sono stati presi per favorire qualcuno. Chiunque pensi questo esca allo scoperto, sarò ben lieto di dimostrare che abbiamo lavorato nel rispetto delle regole, nell’imparzialità, e nell’esclusivo interesse del bene comune e dei cittadini”.
Lo ha detto oggi pomeriggio l’assessore regionale alla Sanità, Massimo Russo, intervenendo a un convegno sulla riforma del sistema sanitario regionale che si è svolto a Caltanissetta.
“Nessun favoritismo – ha aggiunto Russo – né concessioni a logiche che non mi appartengono. Dopo cinque mesi in cui ho lavorato giorno e notte per consentire alla sanità siciliana di uscire dal baratro. Vorrei soltanto un po’ di rispetto e, se è il caso, anche critiche leali e costruttive fondate su dati e fatti concreti. Il disegno di legge sul riordino del sistema sanitario è stato pensato con il contributo di tecnici esperti e non è certo il frutto di improvvisazioni. Non è un caso che abbiamo ricevuto apprezzamento dal “tavolo ministeriale”, secondo il quale le nostre iniziative sono state caratterizzate da strategicità e innovazione pur in un quadro che rimane assai critico da un punto di vista economico. La prima conseguenza di ciò è che abbiamo ottenuto l’accensione di un mutuo di 2 miliardi e 800 milioni di euro che verrà erogato tra breve e che darà ossigeno alla nostra economia. Questi sono fatti concreti realizzati guardando a una realtà che, piaccia o non piaccia, ci vede soggetti ad un piano di rientro. Ciò che invece è socialmente insostenibile è il pesante debito che grava sulle tasche di tutti i cittadini. Stiamo ragionando su basi scientifiche, pur sapendo che non esistono modelli predefiniti ma soltanto soluzioni che tengono conto di rigorose analisi delle problematiche all’interno di un contesto storico, economico e culturale come quello siciliano. Non taglieremo nessun posto letto se prima non sarà partita la fase di riorganizzazione dei presidi territoriali; accorperemo le strutture e razionalizzeremo le risorse ma non taglieremo nessun posto di lavoro e in caso di esubero destineremo il personale ad altre strutture ma con le stesse funzioni; creeremo strutture di lungo degenza e di riabilitazione che garantiranno ai cittadini prestazioni più appropriate e a costi inferiori; troveremo gli accordi con le case di cura e le strutture convenzionate esterne in base ai fabbisogni e secondo le tariffe nazionali che sono stabilite dal ministero della Salute; metteremo in piedi un percorso economico virtuoso che consentirà anche investimenti strutturali importanti: è questo il nostro programma. Quando le proposte sulla rimodulazione della rete territoriale e ospedaliera saranno definite nei minimi dettagli, anche con il contributo dei direttori generali delle Ausl e delle Aziende ospedaliere che sono stati sollecitati in tal senso, le sottoporremo al vaglio parlamentare nella consapevolezza che questa interlocuzione non soltanto è doverosa ma sarà certamente foriera di pareri costruttivi e migliorativi. I siciliani sono in attesa non soltanto della riforma della spesa sanitaria ma anche di un cambiamento reale nel modo di governare il sistema della sanità”. Guido Monastra
Lo ha detto oggi pomeriggio l’assessore regionale alla Sanità, Massimo Russo, intervenendo a un convegno sulla riforma del sistema sanitario regionale che si è svolto a Caltanissetta.
“Nessun favoritismo – ha aggiunto Russo – né concessioni a logiche che non mi appartengono. Dopo cinque mesi in cui ho lavorato giorno e notte per consentire alla sanità siciliana di uscire dal baratro. Vorrei soltanto un po’ di rispetto e, se è il caso, anche critiche leali e costruttive fondate su dati e fatti concreti. Il disegno di legge sul riordino del sistema sanitario è stato pensato con il contributo di tecnici esperti e non è certo il frutto di improvvisazioni. Non è un caso che abbiamo ricevuto apprezzamento dal “tavolo ministeriale”, secondo il quale le nostre iniziative sono state caratterizzate da strategicità e innovazione pur in un quadro che rimane assai critico da un punto di vista economico. La prima conseguenza di ciò è che abbiamo ottenuto l’accensione di un mutuo di 2 miliardi e 800 milioni di euro che verrà erogato tra breve e che darà ossigeno alla nostra economia. Questi sono fatti concreti realizzati guardando a una realtà che, piaccia o non piaccia, ci vede soggetti ad un piano di rientro. Ciò che invece è socialmente insostenibile è il pesante debito che grava sulle tasche di tutti i cittadini. Stiamo ragionando su basi scientifiche, pur sapendo che non esistono modelli predefiniti ma soltanto soluzioni che tengono conto di rigorose analisi delle problematiche all’interno di un contesto storico, economico e culturale come quello siciliano. Non taglieremo nessun posto letto se prima non sarà partita la fase di riorganizzazione dei presidi territoriali; accorperemo le strutture e razionalizzeremo le risorse ma non taglieremo nessun posto di lavoro e in caso di esubero destineremo il personale ad altre strutture ma con le stesse funzioni; creeremo strutture di lungo degenza e di riabilitazione che garantiranno ai cittadini prestazioni più appropriate e a costi inferiori; troveremo gli accordi con le case di cura e le strutture convenzionate esterne in base ai fabbisogni e secondo le tariffe nazionali che sono stabilite dal ministero della Salute; metteremo in piedi un percorso economico virtuoso che consentirà anche investimenti strutturali importanti: è questo il nostro programma. Quando le proposte sulla rimodulazione della rete territoriale e ospedaliera saranno definite nei minimi dettagli, anche con il contributo dei direttori generali delle Ausl e delle Aziende ospedaliere che sono stati sollecitati in tal senso, le sottoporremo al vaglio parlamentare nella consapevolezza che questa interlocuzione non soltanto è doverosa ma sarà certamente foriera di pareri costruttivi e migliorativi. I siciliani sono in attesa non soltanto della riforma della spesa sanitaria ma anche di un cambiamento reale nel modo di governare il sistema della sanità”. Guido Monastra
Nessun commento:
Posta un commento