Palermo, 18 novembre 2008 -Conclusi, al palacongressi di Agrigento, i lavori della conferenza regionale sul commercio in Sicilia dedicata alle piccole e medie imprese, alla grande distribuzione organizzata (gdo) e al confronto tra consumatori e pubblica amministrazione.
Secondo l’assessore regionale al commercio, Roberto Di Mauro, l’incontro è stato un “momento di fruttuosa riflessione, soprattutto, in vista della definizione delle nuove regole che ridisegneranno la programmazione commerciale siciliana”. Sono emersi fattori che meritano un approfondimento.
“E’ risultato chiaro – prosegue Di Mauro – che la crescita, sotto il profilo commerciale, deve essere preceduta da un riordino urbanistico sostenibile e che la competitività, sul piano internazionale, va indirizzata verso una linea di sviluppo integrato. Serve una legge organica che riduca i differenziali di sviluppo tra le varie zone dell’isola e consenta la valorizzazione e l’internazionalizzazione delle vocazioni, delle attrattive e delle filiere produttive in un ottica distrettuale. In questo percorso sarà importante il coinvolgimento e il contributo di tutti comuni”.
Nel corso del convegno sono stati individuati i punti di forza e di debolezza del ‘sistema’ commerciale siciliano. In un ‘progetto commerciale’ di sviluppo sostenibile, relatori e convegnisti sono arrivati alla conclusione che è necessario un particolare sostegno ai centri commerciali naturali (già previsti dalla programmazione 2007-2013). I piccoli e medi esercizi vanno aiutati ad associarsi ed entrare in rete per evitare la desertificazione dei centri urbani, compensando così i grandi numeri dei poli commerciali. Altro punto: rendere più efficaci gli interventi, rivisitando il sistema delle garanzie e valorizzando il ruolo dei Cofidi, incentivandone eventuali fusioni. E ancora: disciplinare la formazione del prezzo, prevedendone anche il monitoraggio attraverso strumenti di controllo che ne assicurino la stabilità. Vanno inoltre adeguati in modo più attento i mercati sulle aree pubbliche e razionalizzati gli orari d’apertura degli esercizi e le deroghe per i domenicali. Va infine prevista una disciplina per i pubblici esercizi (bar, ristoranti, ecc.) senza dimenticare l’importanza della formazione. Stefania Sgarlata