di Laura Compagnino
Palermo, 19 novembre 2008 - Ritornerà a splendere il complesso del castello di Maredolce a Palermo, rara testimonianza storico-ambientale che documenta la cultura dei “giardini paradiso” in Occidente. E’ stato infatti pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana, n.46, del 3 ottobre scorso il bando di gara per i lavori di restauro della struttura. L’importo previsto è di 2. 027.155,37 euro, la durata contrattuale prevista è di diciotto mesi. Le domande dovranno essere inoltrate entro le ore 13 del 10 dicembre 2008 all’ufficio regionale per l’espletamento Gare per l’appalto di lavori pubblici, Sezione provinciale di Palermo, Via Munter 21, 90145 Palermo.
I lavori oggetto del bando riguardano principalmente la prosecuzione dello sbancamento del terreno di riempimento del bacino lacustre, che si vuole riportare all’antica destinazione. Fra le altre opere che saranno realizzate la demolizione delle superfetazioni addossate sul fronte di Via Giafar e la demolizione dei corpi di fabbrica insistenti sulla corte interna del castello. Si provvederà anche al restauro dei paramenti murari esterni non ancora definiti, alla realizzazione di una struttura lignea che ricomponga il disegno delle volte del cortile interno, alla pavimentazione, previo scavo preliminare, della cappella di San Filippo, dell’aula regia, degli ambienti prospicienti la corte interna, dell’aula di preghiera e della grande sala lato lago.
Il castello di Qasr Ga’far, meglio conosciuto come Maredolce, caposaldo di riferimento della produzione palaziale dell’architettura arabo-normanna, ha versato per decenni in condizioni di gravissimo degrado. Ad avviare la lunga e complessa azione di recupero è stata l’opera dell’architetto Silvana Braida, sulla cui scia si è delineato l’impegno della Soprintendenza di Palermo, a cui l’assessorato regionale Beni Culturali ha affidato il restauro. Gli interventi rientrano dunque in un quadro complessivo di azioni già compiute e di altre ancora da compiere per riportare all’antico splendore non solo il castello, ma anche tutta l’area circostante. Si intende infatti ripristinare il lago sulla base del sistema di giardino arabo, anche restaurando l’agrumeto storico che contiene essenze originarie, attraverso accordi e convenzioni già sottoscritti con gli enti locali per mettere a regime la manutenzione del parco ed il completamento del sistema di irrigazione. Al tempo stesso si continua il percorso di individuazione delle stratificazioni storiche precedenti all’edificazione del castello. “Far ritornare alla luce un monumento di tale valore, pezzo importante della storia della Sicilia non può che rappresentare un altro importante simbolo del riscatto culturale della nostra terra – dichiara l’assessore regionale ai Beni culturali, Antonello Antinoro - il lavoro compiuto dalla Soprintendenza ha già dato ottimi risultati e con questo nuovo bando si intende proseguire nel percorso di recupero già avviato. Stiamo già esaminando ipotesi di accordi programmatici con le istituzioni locali, al fine di far rivivere e far conoscere un bene inestimabile quale è il complesso di Maredolce”.
Palermo, 19 novembre 2008 - Ritornerà a splendere il complesso del castello di Maredolce a Palermo, rara testimonianza storico-ambientale che documenta la cultura dei “giardini paradiso” in Occidente. E’ stato infatti pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana, n.46, del 3 ottobre scorso il bando di gara per i lavori di restauro della struttura. L’importo previsto è di 2. 027.155,37 euro, la durata contrattuale prevista è di diciotto mesi. Le domande dovranno essere inoltrate entro le ore 13 del 10 dicembre 2008 all’ufficio regionale per l’espletamento Gare per l’appalto di lavori pubblici, Sezione provinciale di Palermo, Via Munter 21, 90145 Palermo.
I lavori oggetto del bando riguardano principalmente la prosecuzione dello sbancamento del terreno di riempimento del bacino lacustre, che si vuole riportare all’antica destinazione. Fra le altre opere che saranno realizzate la demolizione delle superfetazioni addossate sul fronte di Via Giafar e la demolizione dei corpi di fabbrica insistenti sulla corte interna del castello. Si provvederà anche al restauro dei paramenti murari esterni non ancora definiti, alla realizzazione di una struttura lignea che ricomponga il disegno delle volte del cortile interno, alla pavimentazione, previo scavo preliminare, della cappella di San Filippo, dell’aula regia, degli ambienti prospicienti la corte interna, dell’aula di preghiera e della grande sala lato lago.
Il castello di Qasr Ga’far, meglio conosciuto come Maredolce, caposaldo di riferimento della produzione palaziale dell’architettura arabo-normanna, ha versato per decenni in condizioni di gravissimo degrado. Ad avviare la lunga e complessa azione di recupero è stata l’opera dell’architetto Silvana Braida, sulla cui scia si è delineato l’impegno della Soprintendenza di Palermo, a cui l’assessorato regionale Beni Culturali ha affidato il restauro. Gli interventi rientrano dunque in un quadro complessivo di azioni già compiute e di altre ancora da compiere per riportare all’antico splendore non solo il castello, ma anche tutta l’area circostante. Si intende infatti ripristinare il lago sulla base del sistema di giardino arabo, anche restaurando l’agrumeto storico che contiene essenze originarie, attraverso accordi e convenzioni già sottoscritti con gli enti locali per mettere a regime la manutenzione del parco ed il completamento del sistema di irrigazione. Al tempo stesso si continua il percorso di individuazione delle stratificazioni storiche precedenti all’edificazione del castello. “Far ritornare alla luce un monumento di tale valore, pezzo importante della storia della Sicilia non può che rappresentare un altro importante simbolo del riscatto culturale della nostra terra – dichiara l’assessore regionale ai Beni culturali, Antonello Antinoro - il lavoro compiuto dalla Soprintendenza ha già dato ottimi risultati e con questo nuovo bando si intende proseguire nel percorso di recupero già avviato. Stiamo già esaminando ipotesi di accordi programmatici con le istituzioni locali, al fine di far rivivere e far conoscere un bene inestimabile quale è il complesso di Maredolce”.
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