Immigrati. Secondo l'Aduc non sempre le comunita' locali mostrano solidarieta', come a Sant'Angelo di Brolo, dove lo scorso 16 settembre l'arrivo di un centinaio di richiedenti asilo ha scatenato le proteste dei residenti, che hanno tentato di bloccare l'autobus con a bordo gli stranieri. (Dire Sociale)

Piu' sbarchi, piu' richieste d'asilo, piu' centri di accoglienza. L'equazione e' semplice. Nei primi otto mesi del 2008 sono sbarcati 20.271 migranti contro i 12.419 dello stesso periodo nel 2007. Non solo. Rispetto allo scorso anno, sono nettamente aumentati i richiedenti asilo, in particolare somali, a scapito di una sempre minore presenza di marocchini, egiziani e tunisini sulle barche al largo di Lampedusa. E questi richiedenti asilo vanno accolti - lo prevedono le direttive europee sull'asilo recepite all'inizio dell'anno - per il periodo necessario alle dieci Commissioni territoriali per il riconoscimento dello status di rifugiato. Ovvero da due a sei mesi, a seconda delle regioni. Per far fronte all'incremento delle richieste d'asilo, negli ultimi mesi il governo ha aperto in tutta Italia 44 nuovi centri di accoglienza, grazie allo stato di emergenza nazionale proclamato il 25 luglio dal ministro dell'Interno, Roberto Maroni. Oltre duemila persone sono state ospitate in alberghi, vecchie proprieta' del demanio e strutture private. Tutte appaltate al terzo settore. Finora non si sapeva nemmeno dove si trovassero e da chi fossero gestiti. Ora l'osservatorio Fortress Europe ha messo on line una mappa aggiornata al 5 settembre con 37 dei nuovi centri aperti in Piemonte, Friuli, Toscana, Lombardia, Lazio, Marche e Sicilia. La lista degli enti gestori e' lunga. Si va dal Comune di Ancona, che ospita 100 richiedenti asilo negli hotel Lori e Le Terrazze, alla Arciconfraternita del S.S.Sacramento, che a Roma gestisce 484 posti letto. In alcuni casi sono gli stessi enti gestori dei Cara (Centri accoglienza richiedenti asilo) ordinari ad avere l'appalto dei centri destinati all'emergenza. Succede a Siracusa con l'Alma Mater e a Trapani con la Cooperativa Insieme. Lo stesso accade con la Croce rossa italiana, che gestisce il Cara-Cpa (Centro prima accoglienza) di Foggia e ha avuto in appalto i centri emergenziali a Roma, Palermo, Milano, Marina di Massa, Mantova e Torino, arrivando a gestire un totale di 2.116 posti letto. La maggior parte dei nuovi centri (21) si trovano in Sicilia.I 2.471 posti disponibili nei nuovi centri, si vanno ad aggiungere ai 4.169 dei 10 centri di prima accoglienza (Cpsa Cda) e ai 980 posti dei sei centri di accoglienza per richiedenti asilo (Cara). I richiedenti asilo vi saranno ospitati per alcuni mesi, in attesa del verdetto della Commissione territoriale per il riconoscimento dello status di rifugiato. Le Prefetture rimborsano una quota di circa 50 euro al giorno per ogni ospite.Piu' o meno il doppio di quanto lo Stato paga (25-30 euro al giorno a persona) alle associazioni e ai 120 comuni che aderiscono allo Sprar, il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati che accoglie una parte dei rifugiati, dopo il riconoscimento del loro status (3.000 posti a fronte di oltre 7.726 rifugiati riconosciuti - asilo o protezione umanitaria - nel 2007).Non sempre la qualita' dei nuovi centri e' buona. È il caso dei 117 richiedenti asilo ospitati durante l'estate nei locali della scuola alberghiera di Aviano, in provincia di Pordenone, e poi sfrattati a inizio settembre prima che ricominciassero le lezioni. E non sempre le comunita' locali mostrano solidarieta'.Come a Sant'Angelo di Brolo, in provincia di Messina, dove lo scorso 16 settembre l'arrivo di un centinaio di richiedenti asilo ha scatenato le proteste dei residenti, che hanno tentato di bloccare l'autobus con a bordo gli stranieri. (Dire Sociale)