Si svolgerà il 10 ottobre prossimo, contemporaneamente a Capo d’Orlando e Patti, la giornata denominata ‘Obesity Day’, iniziativa del Ministero della Pubblica Istruzione e dell'Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica (Adi). Organizzatrice è la prof. Edvige Pagano, responsabile del Provveditorato agli Studi di Messina, in collaborazione con i dirigenti degli Istituti per l’Agricoltura di Patti, Maria Flavia Scavello, e di Capo d’Orlando, Vincenzo Ettari e con i rappresentanti e i medici dell’ADI.
OBESITA', ARRIVA QUELLA DA CRISI
ROMA - Arriva l'obesità da crisi economica, con i carrelli della spesa sempre più poveri, nei quali i cibi sono sempre più economici e ricchi di grassi. "L'alimentazione meno costosa va spesso a discapito della qualità e cercare di spendere meno può paradossalmente portare a ingrassare", ha osservato il presidente dell'Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica (Adi), Giuseppe Fatati, presentando a Roma l'Obesity Day, in programma per il 10 ottobre. Con porte aperte dei servizi di dietetica dell'Adi (www.obesityday.org), sarà la giornata dedicata a prevenzione e cura dell'obesità, un problema in deciso aumento in Italia. Secondo i dati più recenti disponibili, quelli del Progetto Cuore dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss), è obeso il 18% degli uomini e il 22% delle donne. Più colpito il Sud (19% e 31%). Tra le cause, secondo Fatati, la cattiva alimentazione è ai primi posti, insieme con uno stile di vita sedentario. Nei "nuovi" carrelli della spesa - ha aggiunto - diminuiscono gli alimenti tipici della dieta mediterranea: "Calano i consumi di frutta, verdura e olio d'oliva" e aumentano i cibi confezionati, più ricchi di grassi e zuccheri. Per gli esperti, è comunque possibile spendere meno e mangiare in modo sano: "si calcola che l'italiano medio getta circa il 30% di ciò che acquista", ha detto Fatati. Tornare a fare la vecchia lista della spesa può aiutare a "resistere" alle tentazioni del supermercato ed evita acquisti in eccesso. E' anche utile - ha concluso - scegliere frutta e verdura di stagione, pesce azzurro, ridurre il consumo di carne preferendo i legumi.
RIGUARDA 38 LUCANE SU 100, RECORD IN ITALIA - E' la Basilicata la regione italiana con la più alta percentuale di donne obese: il 38%, infatti, ha gravi problemi di peso, rispetto a una media nazionale del 22. Per per quanto riguarda gli uomini, invece, il tasso è leggermente inferiore a quello italiano, con 16 casi su cento contro i 18 italiani. I dati sono stati resi noti, in un comunicato, dal presidente dell'Adi, sulla base delle cifre fornite dall' Istituto superiore della Sanità. Il numero di obesi, ha evidenziato Fatati, è "un vero e proprio paradosso della crisi economica: più gli italiani tirano la cinghia e più ingrassano. Anche in Basilicata è colpa del modo di fare la spesa, che tiene conto più dello scontrino che della salute". Fonte Ansa
OBESITA', ARRIVA QUELLA DA CRISI
ROMA - Arriva l'obesità da crisi economica, con i carrelli della spesa sempre più poveri, nei quali i cibi sono sempre più economici e ricchi di grassi. "L'alimentazione meno costosa va spesso a discapito della qualità e cercare di spendere meno può paradossalmente portare a ingrassare", ha osservato il presidente dell'Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica (Adi), Giuseppe Fatati, presentando a Roma l'Obesity Day, in programma per il 10 ottobre. Con porte aperte dei servizi di dietetica dell'Adi (www.obesityday.org), sarà la giornata dedicata a prevenzione e cura dell'obesità, un problema in deciso aumento in Italia. Secondo i dati più recenti disponibili, quelli del Progetto Cuore dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss), è obeso il 18% degli uomini e il 22% delle donne. Più colpito il Sud (19% e 31%). Tra le cause, secondo Fatati, la cattiva alimentazione è ai primi posti, insieme con uno stile di vita sedentario. Nei "nuovi" carrelli della spesa - ha aggiunto - diminuiscono gli alimenti tipici della dieta mediterranea: "Calano i consumi di frutta, verdura e olio d'oliva" e aumentano i cibi confezionati, più ricchi di grassi e zuccheri. Per gli esperti, è comunque possibile spendere meno e mangiare in modo sano: "si calcola che l'italiano medio getta circa il 30% di ciò che acquista", ha detto Fatati. Tornare a fare la vecchia lista della spesa può aiutare a "resistere" alle tentazioni del supermercato ed evita acquisti in eccesso. E' anche utile - ha concluso - scegliere frutta e verdura di stagione, pesce azzurro, ridurre il consumo di carne preferendo i legumi.
RIGUARDA 38 LUCANE SU 100, RECORD IN ITALIA - E' la Basilicata la regione italiana con la più alta percentuale di donne obese: il 38%, infatti, ha gravi problemi di peso, rispetto a una media nazionale del 22. Per per quanto riguarda gli uomini, invece, il tasso è leggermente inferiore a quello italiano, con 16 casi su cento contro i 18 italiani. I dati sono stati resi noti, in un comunicato, dal presidente dell'Adi, sulla base delle cifre fornite dall' Istituto superiore della Sanità. Il numero di obesi, ha evidenziato Fatati, è "un vero e proprio paradosso della crisi economica: più gli italiani tirano la cinghia e più ingrassano. Anche in Basilicata è colpa del modo di fare la spesa, che tiene conto più dello scontrino che della salute". Fonte Ansa
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