Palermo, 7 novembre 2008 - A conclusione dell’incontro tenutosi a Palermo, a Palazzo d’Orleans, su “Il federalismo e le ragioni del Mezzogiorno” il presidente della Regione siciliana Raffaele Lombardo e i governatori di Calabria, Molise, Sardegna, Puglia, Campania, e Basilicata hanno sottoscritto il seguente documento:
“I Presidenti delle Regioni Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e della Regione Siciliana si sono riuniti a Palermo nell’ambito delle Giornate dell’economia del Mezzogiorno per un confronto sui nodi e sulle opportunità del suo sviluppo.
Mentre l’economia mondiale è attraversata da una congiuntura finanziaria e sociale di particolare gravità, i dati recenti sullo sviluppo del Pil descrivono ancora un Mezzogiorno in ritardo rispetto all’economia di altre aree del Paese e delle stesse aree deboli dell’Unione Europea, nel quale la permanenza di una scarsa utilizzazione della forza lavoro disponibile si accompagna a un ritorno dell’emigrazione e all’emergere di nuove forme di povertà.
In Italia è stato avviato un processo di riforme istituzionali che a partire da quella del Titolo V della Costituzione mira, attraverso il processo di federalismo fiscale in atto, a rafforzare la competitività del sistema Paese, qualificando l’uso delle risorse pubbliche attraverso impieghi più produttivi; obbiettivo, questo, da conseguire con una forte assunzione di responsabilità, coniugata ad una irrinunciabile dimensione solidale.
Comunemente consapevoli, pertanto, della responsabilità derivante da tale ambito di rappresentanza politica ed istituzionale, intendono richiamare l’attenzione del Governo nazionale, su alcune priorità politiche e programmatiche il cui rispetto è reputato necessario al fine di accelerare ed incrementare il processo di crescita economica e sociale che sia il Sud che l’intera Nazione attendono:
Infrastrutture: al Mezzogiorno va assicurato, attraverso un sistema integrato di investimenti pubblici e privati, un definitivo allineamento ai livelli nazionali di infrastrutturazione territoriale, con particolare riferimento alle reti di comunicazione e trasporto, condizione essenziale per la competitività del territorio;
Lotta alla criminalità organizzata: nel Mezzogiorno va assicurato in via ordinaria un rafforzamento dell’azione di presidio del territorio e di contrasto alla criminalità organizzata da parte dello Stato, garantendo alle Forze dell’Ordine ed alla Magistratura i mezzi necessari all’ottimale svolgimento di tale delicate funzioni;
Inclusione ed integrazione sociale: occorre definire in favore delle aree di più accentuata marginalità esistenti nel Mezzogiorno un Programma straordinario di politiche sociali, educative e di contrasto alla povertà, teso ad accrescere i livelli di inclusione, coesione ed integrazione sociale;
Fondi destinati al Mezzogiorno: va bloccata ogni iniziativa tesa a stornare risorse finanziarie originariamente destinate al Mezzogiorno, in particolare attraverso la riduzione del Fondo delle Aree sottoutilizzate, per interventi riguardanti altre aree del Paese o l’intero territorio nazionale, impegnando il Governo nazionale all’effettiva l’attuazione dei principi previsti all’art.119, comma V, della Costituzione attraverso tutti gli strumenti in atto previsti dalla legislazione ordinaria. Vanno ripresi, altresì, le politiche di sviluppo per il sud di natura in ordinaria che in questi anni sono state ridimensionate o annullate.
Osservatorio economico e sociale del Mezzogiorno: è necessario strutturare stabilmente una funzione di osservatorio e di monitoraggio quale strumento per una periodica valutazione, di carattere economico e sociale, sull’utilizzo delle risorse destinate dal Governo nazionale al Mezzogiorno e sull’impatto di tali impieghi nel territorio, così da fornire elementi di confronto per la leale cooperazione tra livello statale e regionale di governo.
I presidenti, in ordine al tema del federalismo fiscale hanno condiviso di dar vita ad una Commissione tecnica che, partendo, da una puntuale ricognizione dello stato della finanza pubblica nel Mezzogiorno, predisponga delle proposte di attuazione del testo – attualmente troppo generico - del DDL sul federalismo fiscale.
Le Regioni del Mezzogiorno si impegnano a cooperare nell’attuazione delle menzionate priorità promuovendo scelte amministrative ed iniziative legislative tendenti alla eliminazione degli sprechi ed alla piena valorizzazione delle risorse del territorio.
Ribadiscono, altresì, con forza la necessità di affrontare i nodi problematici sopra elencati, attraverso un confronto continuo, aperto e di mutua collaborazione, nel rispetto degli accordi interistituzionali già conclusi, evidenziando che una crescita stabile, ordinata e progressivamente auto-propulsiva del Sud costituisce un elemento di garanzia per l’effettivo avvio del processo di federalismo fiscale, sul quale l’Italia intende progettare il proprio futuro di comunità nazionale”.
“I Presidenti delle Regioni Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e della Regione Siciliana si sono riuniti a Palermo nell’ambito delle Giornate dell’economia del Mezzogiorno per un confronto sui nodi e sulle opportunità del suo sviluppo.
Mentre l’economia mondiale è attraversata da una congiuntura finanziaria e sociale di particolare gravità, i dati recenti sullo sviluppo del Pil descrivono ancora un Mezzogiorno in ritardo rispetto all’economia di altre aree del Paese e delle stesse aree deboli dell’Unione Europea, nel quale la permanenza di una scarsa utilizzazione della forza lavoro disponibile si accompagna a un ritorno dell’emigrazione e all’emergere di nuove forme di povertà.
In Italia è stato avviato un processo di riforme istituzionali che a partire da quella del Titolo V della Costituzione mira, attraverso il processo di federalismo fiscale in atto, a rafforzare la competitività del sistema Paese, qualificando l’uso delle risorse pubbliche attraverso impieghi più produttivi; obbiettivo, questo, da conseguire con una forte assunzione di responsabilità, coniugata ad una irrinunciabile dimensione solidale.
Comunemente consapevoli, pertanto, della responsabilità derivante da tale ambito di rappresentanza politica ed istituzionale, intendono richiamare l’attenzione del Governo nazionale, su alcune priorità politiche e programmatiche il cui rispetto è reputato necessario al fine di accelerare ed incrementare il processo di crescita economica e sociale che sia il Sud che l’intera Nazione attendono:
Infrastrutture: al Mezzogiorno va assicurato, attraverso un sistema integrato di investimenti pubblici e privati, un definitivo allineamento ai livelli nazionali di infrastrutturazione territoriale, con particolare riferimento alle reti di comunicazione e trasporto, condizione essenziale per la competitività del territorio;
Lotta alla criminalità organizzata: nel Mezzogiorno va assicurato in via ordinaria un rafforzamento dell’azione di presidio del territorio e di contrasto alla criminalità organizzata da parte dello Stato, garantendo alle Forze dell’Ordine ed alla Magistratura i mezzi necessari all’ottimale svolgimento di tale delicate funzioni;
Inclusione ed integrazione sociale: occorre definire in favore delle aree di più accentuata marginalità esistenti nel Mezzogiorno un Programma straordinario di politiche sociali, educative e di contrasto alla povertà, teso ad accrescere i livelli di inclusione, coesione ed integrazione sociale;
Fondi destinati al Mezzogiorno: va bloccata ogni iniziativa tesa a stornare risorse finanziarie originariamente destinate al Mezzogiorno, in particolare attraverso la riduzione del Fondo delle Aree sottoutilizzate, per interventi riguardanti altre aree del Paese o l’intero territorio nazionale, impegnando il Governo nazionale all’effettiva l’attuazione dei principi previsti all’art.119, comma V, della Costituzione attraverso tutti gli strumenti in atto previsti dalla legislazione ordinaria. Vanno ripresi, altresì, le politiche di sviluppo per il sud di natura in ordinaria che in questi anni sono state ridimensionate o annullate.
Osservatorio economico e sociale del Mezzogiorno: è necessario strutturare stabilmente una funzione di osservatorio e di monitoraggio quale strumento per una periodica valutazione, di carattere economico e sociale, sull’utilizzo delle risorse destinate dal Governo nazionale al Mezzogiorno e sull’impatto di tali impieghi nel territorio, così da fornire elementi di confronto per la leale cooperazione tra livello statale e regionale di governo.
I presidenti, in ordine al tema del federalismo fiscale hanno condiviso di dar vita ad una Commissione tecnica che, partendo, da una puntuale ricognizione dello stato della finanza pubblica nel Mezzogiorno, predisponga delle proposte di attuazione del testo – attualmente troppo generico - del DDL sul federalismo fiscale.
Le Regioni del Mezzogiorno si impegnano a cooperare nell’attuazione delle menzionate priorità promuovendo scelte amministrative ed iniziative legislative tendenti alla eliminazione degli sprechi ed alla piena valorizzazione delle risorse del territorio.
Ribadiscono, altresì, con forza la necessità di affrontare i nodi problematici sopra elencati, attraverso un confronto continuo, aperto e di mutua collaborazione, nel rispetto degli accordi interistituzionali già conclusi, evidenziando che una crescita stabile, ordinata e progressivamente auto-propulsiva del Sud costituisce un elemento di garanzia per l’effettivo avvio del processo di federalismo fiscale, sul quale l’Italia intende progettare il proprio futuro di comunità nazionale”.
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