di Manlio Viola
Palermo, 4 novembre 2008 - “La ricerca e l’innovazione, assieme alle rilancio delle infrastrutture e l’ammodernamento della macchina pubblica sono le leve che possono fare decollare la Sicilia”.
È quanto sostenuto oggi a Villa Niscemi dall’assessore regionale alla presidenza Giovanni Ilarda a conclusione dei lavori della sessione dedicata alla competitività del sud e all’innovazione nei settori produttivi nell’ambito delle Giornate di studio sull’economia del Mezzogiorno.
Secondo l’assessore la Sicilia che “affronta oggi forse il peggiore ciclo economico del dopoguerra, con bassa occupazione, infrastrutture carenti e servizi pubblici inadeguati, deve puntare strategicamente sul rilancio infrastrutturale, soprattutto nel settore viario, aeroportuale e portuale”. A proposito del ponte sullo stretto ha sottolineato che “nel sistema portuale costituito da Messina, Villa San Giovanni e Reggio di Calabria si muove il 25% dell’intero traffico passeggeri italiano e che quindi i potenziali di uso del ponte sono altissimi, anche prescindere dal richiamo che un’opera unica al mondo finirà con l’esercitare”
“Nei prossimi cinque-sette anni potrebbe piovere sulla Sicilia - ha aggiunto - una disponibilità complessiva di oltre 22 miliardi di euro, tra fondi europei e statali, anche se il condizionale è d’obbligo, perché la disponibilità non necessariamente cammina di pari passo con la capacità di impegnare le risorse disponibili”.
“Il tema - ha proseguito - è di importanza vitale, anche in relazione alla forte spinta occupazionale collegata, considerando che si stima che ogni cento milioni di euro investiti in opere pubbliche si generano, tra indotto ed occupazione diretta, almeno 2.500 posti di lavoro reali. Su questo fronte l’impegno del Governo sarà massimo”.
Sul tema della ricerca Ilarda ha rilevato che in Sicilia “la spesa in ricerca e sviluppo è fortemente polarizzata sull’Università (58%), mentre le imprese realizzano appena il 27% della spesa totale, con un troppo esiguo interesse sulla frontiera tecnologica (soltanto 8.000 nel 2006)”.
“Nell’isola - ha proseguito - la produzione brevettuale fa registrare soltanto 8 domande ogni anno per milione di abitanti , contro le 47 dell’intero territorio nazionale, le 80 del Piemonte e le 94 della Lombardia, mentre è ancora assai modesto il numero dei laureati in discipline scientifiche e tecnologiche, settore nel quale la nostra Regione raggiunge appena il 7 per mille contro l’11 per mille dell’Italia”.
Sul fronte dell’innovazione e dell’ammodernamento della macchina pubblica Ilarda ha sottolineato l’importanza del disegno di legge sulla semplificazione amministrativa predisposto dai suoi uffici e attualmente all’esame della prima commissione dell’assemblea regionale siciliana. Un disegno di legge che, secondo l’assessore “è destinato a rivoluzionare i rapporti fra imprese e pubblica amministrazione, affermando con forza il principio secondo il quale vi deve essere certezza assoluta sui tempi dei procedimenti e introducendo strumenti affinché la burocrazia sia in funzione dei servizi da rendere alla collettività”.
“Un intero titolo del disegno di legge - ha commentato l’assessore - è destinato a ridisegnare l’assetto organizzativo delle amministrazioni pubbliche della Sicilia nel campo dell’informatica e della telematica, nei rapporti interni e nelle relazioni con cittadini e imprese”.
Ilarda ha assicurato “il costante e forte impegno personale e del governo anche per la modernizzazione infrastrutturale della macchina regionale, all’insegna dell’innovazione”, ricordando che “risultano già installate circa nove mila postazioni informatiche, che il sistema processa 25 milioni di e-mail l’anno e che il software dedicato ha eliminato dai terminali circa 50 milioni di spam in un solo anno”. “Uno sforzo rilevantissimo - ha aggiunto - che proseguirà con costanza e permetterà una sempre maggiore velocizzazione dei tempi di erogazione dei servizi ed un risparmio di spesa enorme.”
“E’ un preciso impegno mio e del governo della Regione – ha concluso – fare leva in maniera forte sulle nuove tecnologie per lo sviluppo complessivo del sistema economico in Sicilia”.