di Manlio Viola
Palermo, 10 novembre 2008 - “La consegna alla comunità di San Giuseppe Iato di un giardino della memoria là dove 10 anni fa fu barbaramente assassinato il piccolo Giuseppe Di Matteo rende oggi un giorno memorabile nel processo di affermazione del primato dello Stato sulla violenza mafiosa”. Lo ha detto l’assessore regionale alla Presidenza, Giovanni Ilarda, commentando la consegna a San Giuseppe Iato da parte dei ministri dell’Interno, Roberto Maroni, e alla Giustizia, Angelino Alfano, del giardino della memoria realizzato in contrada Giambascio.
“Oggi un luogo di morte - ha detto Ilarda - diventa un luogo di memoria. Se l'azione antimafia dello Stato - ha aggiunto ricordando la relazione della commissione parlamentare Antimafia dello scorso anno - si limita esclusivamente al momento repressivo, essa può apparire contraria allo sviluppo dei territori: il bene sottratto alla criminalità che viene utilizzato a scopi sociali o produttivi, che accoglie uffici pubblici dà, invece, un segnale positivo che si aggiunge a quello di avere assicurato alla giustizia il mafioso; segnala la restituzione alla collettività di ciò che la criminalità aveva sottratto ad essa”.
“Appena dieci giorni fa la giunta di governo regionale - ha ricordato l’assessore - ha approvato su mia proposta un disegno di legge voto da inviare ai due rami del Parlamento nazionale per chiedere la modifica della legge sulla confisca dei beni in modo tale da rafforzare ulteriormente questo forte ritorno di presenza nel territorio attraverso il reimpiego dei beni confiscati. Vi si prevede che a beneficiare del bene siano, prioritariamente, le comunità locali, che dalla malapianta mafiosa hanno subito il danno peggiore. Ciò per dare ristoro alla comunità maggiormente danneggiata, ma anche per ribadire proprio quello che noi oggi qui testimoniamo: la presenza dello Stato e delle istituzioni nel territorio dove prima regnava Cosa Nostra”.
Palermo, 10 novembre 2008 - “La consegna alla comunità di San Giuseppe Iato di un giardino della memoria là dove 10 anni fa fu barbaramente assassinato il piccolo Giuseppe Di Matteo rende oggi un giorno memorabile nel processo di affermazione del primato dello Stato sulla violenza mafiosa”. Lo ha detto l’assessore regionale alla Presidenza, Giovanni Ilarda, commentando la consegna a San Giuseppe Iato da parte dei ministri dell’Interno, Roberto Maroni, e alla Giustizia, Angelino Alfano, del giardino della memoria realizzato in contrada Giambascio.
“Oggi un luogo di morte - ha detto Ilarda - diventa un luogo di memoria. Se l'azione antimafia dello Stato - ha aggiunto ricordando la relazione della commissione parlamentare Antimafia dello scorso anno - si limita esclusivamente al momento repressivo, essa può apparire contraria allo sviluppo dei territori: il bene sottratto alla criminalità che viene utilizzato a scopi sociali o produttivi, che accoglie uffici pubblici dà, invece, un segnale positivo che si aggiunge a quello di avere assicurato alla giustizia il mafioso; segnala la restituzione alla collettività di ciò che la criminalità aveva sottratto ad essa”.
“Appena dieci giorni fa la giunta di governo regionale - ha ricordato l’assessore - ha approvato su mia proposta un disegno di legge voto da inviare ai due rami del Parlamento nazionale per chiedere la modifica della legge sulla confisca dei beni in modo tale da rafforzare ulteriormente questo forte ritorno di presenza nel territorio attraverso il reimpiego dei beni confiscati. Vi si prevede che a beneficiare del bene siano, prioritariamente, le comunità locali, che dalla malapianta mafiosa hanno subito il danno peggiore. Ciò per dare ristoro alla comunità maggiormente danneggiata, ma anche per ribadire proprio quello che noi oggi qui testimoniamo: la presenza dello Stato e delle istituzioni nel territorio dove prima regnava Cosa Nostra”.
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