Palermo, 12 novembre 2008 - “Ben vengano i tavoli tecnici con i professionisti del settore per programmare ed essere preparati a fronteggiare le situazioni di allarme ma soprattutto per limitare al minimo i rischi sismici”. Così ha esordito l’assessore regionale al Territorio e Ambiente, Giuseppe Sorbello, in apertura dei lavori del convegno “Cento anni dopo il terremoto del 1908. Gli effetti allora e il rischio ambientale oggi nell’area dello Stretto”, che si tiene oggi nella Sala degli specchi della Provincia Regionale di Messina. di Messina, a cento anni da disastroso terremoto del 28 dicembre 1908. “Questo convegno – ha aggiunto Sorbello - è un esempio importante di confronto e approfondimento. Grazie agli studi effettuati nel corso degli anni è possibile individuare il territorio a rischio e il completamento della mappatura della Sicilia con i piani di assetto idogeologico (PAI) va nella direzione della salvaguardia del territorio e della limitazione del rischio sismico strettamente legato all’uso del suolo. Un ringraziamento – ha concluso Sorbello - ai tecnici dell’assessorato al Territorio, agli Ordini regionali dei geologi della Sicilia e della Calabria, all’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA), all’Arpa Sicilia e all’Arpa Calabria, veri professionisti che lavorano sodo per limitare la vulnerabilità del territorio”.
Il prefetto Vincenzo Grimaldi, commissario dell’ISPRA ha definito l’inizitiva “meritevole per la Sicilia e per la Calabria, utile per preservare la memoria storica collettiva di un evento che ha segnato non solo la società siculo-calabra, ma anche gli scenari della legislazione antisismica nazionale”.
Il convegno, che rientra tra gli eventi dedicati all' “Anno internazionale del pianeta Terra” promosso dall’ONU e patrocinato dall’UNESCO e dall’Unione Internazionale di Scienze Geologiche, è diventato un momento di riflessione nel ricordo del sisma che colpì Messina e Reggio Calabria, ma anche di proposizione partendo da alcuni interrogativi che gli ospiti hanno esplorato.
A distanza di un secolo cosa è cambiato nelle nostre conoscenze e nella nostra preparazione? Siamo organizzati a fronteggiare un potenziale evento simile a quello del 1908? Quali potranno essere gli effetti e gli impatti che questo tipo di eventi hanno sull'ambiente in un territorio assai più urbanizzato? Quali le criticità? Quale il ruolo delle Agenzie ambientali degli Enti territoriali? Interrogativi ai quali hanno risposto Giuseppe Giunta dell’Università di Palermo, Maria Serafina Barbano, dell’Università di Catania, Valerio Comerci e Pio Di Manna dell’ISPRA.
“Il dissesto idrogeologico ed il rischio sismico in Sicilia” è stato affrontato da Giovanni Arnone, capo di Gabinetto dell’assessore Sorbello e già dirigente del servizio “Assetto del territorio e difesa del suolo”, che ha spiegato come il rischio sismico è direttamente connesso con l’assetto idrogeologico.
“Dobbiamo mettere in stretta relazione –ha proseguito Arnone- la struttura geologica con il rischio sismico, nel quale l’uomo incide molto perché molto spesso denatura il territorio con, ad esempio, costruzioni abusive. La Regione –ha concluso - ha già avviato un programma di limitazione del rischio con la mappatura del territorio siciliano censendo circa 32 mila frane in Sicilia. Quindi un lavoro capillare che una volta concluso è diventato un utilissimo strumento di conoscenza”. Nelle sale adiacenti la sala del convegno l’Ordine dei Geologi di Sicilia ha allestito alcuni spazi espositivi con materiale fotografico e collezionistico relativo all'evento del 1908 e, più in generale, sul tema del rischio sismico e delle scienze della terra. Il convegno prosegue domani a Reggio Calabria. Il centenario del terremoto di Messina è stato anche il tema della conferenza svoltasi un paio di giorni fa all'Università di Stony Brook, a New York, promossa dal Centro di studi italiani. La conferenza è stata aperta dall'intervento di Mario Mignone, alla presenza del console generale d'Italia Francesco Maria Taiò e del vicepresidente dell'Assemblea regionale siciliana, Santi Formica. Enzo Fricano
Il prefetto Vincenzo Grimaldi, commissario dell’ISPRA ha definito l’inizitiva “meritevole per la Sicilia e per la Calabria, utile per preservare la memoria storica collettiva di un evento che ha segnato non solo la società siculo-calabra, ma anche gli scenari della legislazione antisismica nazionale”.
Il convegno, che rientra tra gli eventi dedicati all' “Anno internazionale del pianeta Terra” promosso dall’ONU e patrocinato dall’UNESCO e dall’Unione Internazionale di Scienze Geologiche, è diventato un momento di riflessione nel ricordo del sisma che colpì Messina e Reggio Calabria, ma anche di proposizione partendo da alcuni interrogativi che gli ospiti hanno esplorato.
A distanza di un secolo cosa è cambiato nelle nostre conoscenze e nella nostra preparazione? Siamo organizzati a fronteggiare un potenziale evento simile a quello del 1908? Quali potranno essere gli effetti e gli impatti che questo tipo di eventi hanno sull'ambiente in un territorio assai più urbanizzato? Quali le criticità? Quale il ruolo delle Agenzie ambientali degli Enti territoriali? Interrogativi ai quali hanno risposto Giuseppe Giunta dell’Università di Palermo, Maria Serafina Barbano, dell’Università di Catania, Valerio Comerci e Pio Di Manna dell’ISPRA.
“Il dissesto idrogeologico ed il rischio sismico in Sicilia” è stato affrontato da Giovanni Arnone, capo di Gabinetto dell’assessore Sorbello e già dirigente del servizio “Assetto del territorio e difesa del suolo”, che ha spiegato come il rischio sismico è direttamente connesso con l’assetto idrogeologico.
“Dobbiamo mettere in stretta relazione –ha proseguito Arnone- la struttura geologica con il rischio sismico, nel quale l’uomo incide molto perché molto spesso denatura il territorio con, ad esempio, costruzioni abusive. La Regione –ha concluso - ha già avviato un programma di limitazione del rischio con la mappatura del territorio siciliano censendo circa 32 mila frane in Sicilia. Quindi un lavoro capillare che una volta concluso è diventato un utilissimo strumento di conoscenza”. Nelle sale adiacenti la sala del convegno l’Ordine dei Geologi di Sicilia ha allestito alcuni spazi espositivi con materiale fotografico e collezionistico relativo all'evento del 1908 e, più in generale, sul tema del rischio sismico e delle scienze della terra. Il convegno prosegue domani a Reggio Calabria. Il centenario del terremoto di Messina è stato anche il tema della conferenza svoltasi un paio di giorni fa all'Università di Stony Brook, a New York, promossa dal Centro di studi italiani. La conferenza è stata aperta dall'intervento di Mario Mignone, alla presenza del console generale d'Italia Francesco Maria Taiò e del vicepresidente dell'Assemblea regionale siciliana, Santi Formica. Enzo Fricano
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