Palermo, 25 novembre 2008 - “Sono soddisfatto del lavoro compiuto fin qui in commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Molti degli articoli del disegno di legge sulle giunte comunali e provinciali sono stati approvati. Raggiunto anche l’accordo sullo sbarramento del 5 per cento per le elezioni comunali e provinciali. Restano ancora alcuni articoli ma, avendo apprezzato il senso di responsabilità dell’intera commissione che ha contraddistinto i lavori di oggi, sono fiducioso sul buon esito del voto finale”.
Lo dichiara l’assessore regionale per la Famiglia e le Autonomie locali, Francesco Scoma, a margine dei lavori della I^ commissione dell’Ars che ha approvato gran parte degli articoli del Ddl governativo dal titolo “Status degli amministratori locali e misure di contenimento della spesa pubblica”.
E’ stato il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, presente in commissione Affari istituzionali a chiedere al presidente della commissione, dopo l’esame dei primi otto articoli, di passare all’articolo 16, che introduce lo sbarramento del 5 per cento per le elezioni comunali e provinciali.
Approvati quindi l’articolo 1, che prevede la riduzione di un terzo delle giunte, quello che (articolo 5) introduce il gettone di presenza per i consiglieri comunali e provinciali e cancella l’indennità di funzione per gli stessi. Secondo questa norma i consiglieri comunali e provinciali percepiranno un gettone per ogni presenza effettiva e comunque ogni mese dei gettoni non potrà superare il 30% della indennità prevista per il sindaco e/o presidente della provincia. Inoltre i vice presidenti dei consigli provinciali e comunali perdono l’indennità di funzione e vengono equiparati ai consiglieri: per questa carica, dunque, prevista il pagamento a gettone per ogni effettiva presenza.
Vagliati positivamente anche l’articolo 4 che prevede l’aspettativa non retribuita per sindaci, presidenti provinciali, consiglieri comunali e provinciali, membri delle giunte comunali e provinciali e presidenti di circoscrizione (dei soli comuni capoluoghi di provincia) che siano dipendenti pubblici e privati e l’articolo 6 che introduce il divieto di cumulo delle indennità per parlamentari nazionali, europei e regionali eletti nei consigli comunali e provinciali. Inoltre i consiglieri potranno essere collocati in aspettativa non retribuita ma dovranno assumere a proprio carico l’intero pagamento degli oneri previdenziali e assistenziali.
La commissione Affari istituzionali dell’Ars tornerà a riunirsi domani per completare i lavori ed esprimere il voto finale. Salvatore Wladimir Pantaleone