Palermo, 24 novembre 2008 - Il Governatore del Cairo, Abdel Azim Wazir, e il ministro egiziano della cooperazione, Faiza Abuelnga, hanno solennemente inaugurato nella capitale egiziana una strada ed un grande parco fiorito che portano il nome della Sicilia. Quella che si ritiene essere la più grande e popolare metropoli del mondo ha così voluto evidenziare l’amicizia e le affinità culturali che legano egiziani e siciliani. Un sodalizio che vive oggi una fase di riscoperta e di rilancio, nell’ambito dell’Unione per il Mediterraneo recentemente avviata al vertice di Parigi dall’Unione Europea e dai partner della sponda Sud (l’Egitto co-presiede il nuovo organismo euro-mediterraneo). Sempre nel quadro della collaborazione tra Sicilia e Egitto, va ricordato che il Governatore Abdel Azim Wazir e il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, hanno già sottoscritto nei giorni scorsi, a Palermo, un protocollo d’intesa per la promozione di iniziative comuni, a partire dalla partecipazione dell’Istituto regionale per il restauro al recupero del centro storico del Cairo. A questo si aggiunge la realizzazione, in Egitto, del progetto euro-mediterraneo del turismo relazionale integrato promosso dalla presidenza della Regione siciliana.
Nel corso del seminario conclusivo del master dell’Università del Cairo, tenuto presso l’Istituto italiano di Cultura, il professore Leonardo Urbani, docente presso l’Università di Palermo, ha indicato i modelli alternativi di sviluppo e di competitività, fondati su valori e risorse mediterranee, da estendere a tutta l’Europa per arginare la crisi finanziaria internazionale.
A rappresentare la Sicilia, oltre all’architetto Guido Meli, direttore dell’Istituto regionale per il restauro, erano presenti il dirigente generale per i rapporti tra Sicilia Unione Europea,.Francesco Attaguile, e Massimo Mazzola, vice capo del gabinetto dell’assessore regionale al Territorio e Ambiente, Pippo Sorbello. g.a.
Nel corso del seminario conclusivo del master dell’Università del Cairo, tenuto presso l’Istituto italiano di Cultura, il professore Leonardo Urbani, docente presso l’Università di Palermo, ha indicato i modelli alternativi di sviluppo e di competitività, fondati su valori e risorse mediterranee, da estendere a tutta l’Europa per arginare la crisi finanziaria internazionale.
A rappresentare la Sicilia, oltre all’architetto Guido Meli, direttore dell’Istituto regionale per il restauro, erano presenti il dirigente generale per i rapporti tra Sicilia Unione Europea,.Francesco Attaguile, e Massimo Mazzola, vice capo del gabinetto dell’assessore regionale al Territorio e Ambiente, Pippo Sorbello. g.a.
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